L'emergenza sanitaria, il lockdown come misura restrittiva, la scossa al mercato. Come sono cambiate le abitudini di acquisto degli italiani e il rapporto con l'ecommerce, durante il 2020?
Credo di potermi tranquillamente sbilanciare ipotizzando che la pandemia globale del COVID-19 sarà probabilmente uno degli eventi scatenanti che avrà le maggiori ripercussioni su tutta la decade 2020.
I nostri stili di vita sono mutati rapidamente. La quantità di persone ritenute sicure da raccogliere in un unico luogo è crollata a poche unità. Ristoranti, bar, cinema e palestre sono ormai chiusi o lavorano solo per l’asporto. Nel frattempo, molti impiegati si trovano ad affrontare le nuove sfide legate al lavoro da remoto (con tutto quello che ne consegue per l’equilibrio casa – lavoro).
Essenzialmente, le persone stanno facendo i conti con le realtà del nostro mondo iperconnesso e si rendono conto quanto sia difficile separare temporaneamente queste connessioni dagli altri. Stiamo vivendo in tempi senza precedenti – mai l’umanità aveva affrontato delle quarantene disponendo di strumenti digitali.
Una delle tendenze che abbiamo testimoniato durante questo periodo di isolamento e incertezza è rappresentata dagli enormi e repentini cambiamenti nei comportamenti di acquisto delle persone. Dall’acquisto all’ingrosso allo shopping online, le persone hanno cambiato ciò che acquistano, come e quando.
I marchi più flessibili si sono velocemente adattati per soddisfare le mutevoli esigenze. Poiché le attività non essenziali sono state chiuse a lungo e i clienti generalmente evitano i luoghi pubblici, trovare altri modi per distribuire i prodotti è diventata la nuova normalità.
Questa risorsa ha lo scopo di fornirti informazioni in modo che tu possa prendere le migliori decisioni per la tua azienda in tempi incerti. Abbiamo raccolto alcuni dati e numeri su come sono cambiati i comportamenti, quali prodotti stanno acquistando le persone e quali settori stanno invece arrancando, per aiutarti a scegliere strategicamente come gestire la tua attività commerciale.
Le prime impennate nel consumo sono state dettate dal panico
Quando la notizia del COVID-19 si diffuse su tutti i media e i governi dichiararono ufficialmente la pandemia, le persone hanno risposto irrazionalmente facendo incetta di beni di prima necessità. I carrelli straboccavano di forniture mediche come disinfettante per le mani e mascherine chirurgiche, carta igienica e generi alimentari, escluso… le penne lisce.
Continuo a guardare questa foto fatta prima al supermercato e penso al fatto che il grande sconfitto da questo virus sono le penne lisce che agli italiani fanno cagare pure quando sono presi dal panico e si preparano all’apocalisse. pic.twitter.com/Lq9Y06jdho
— 𝚍𝚒𝚘𝚍𝚎𝚐𝚕𝚒𝚣𝚒𝚕𝚕𝚊 🤦♂️ (@diodeglizilla) February 23, 2020
Ben presto, sia i negozi fisici che quelli online si sono ritrovati con i magazzini svuotati e con l’impossibilità di fronteggiare la domanda.
Gli esseri umani rispondono alle minacce in modi prevedibili. Quando ci troviamo di fronte a una situazione incerta e rischiosa su cui non abbiamo alcun controllo, tendiamo ad esercitare tutto ciò che è invece in nostro potere.
In secondo battuta, esiste il princìpio di persuasione della riprova sociale, ben descritto da Robert Cialdini. Vedere la folla che corre a svuotare gli scaffali e poi vedere la scarsità di generi alimentari, crea l’urgenza di andare a prelevare dai medesimi scaffali. Nessuno vuole essere lasciato indietro senza risorse.
Come sono cambiate le abitudini di acquisto online
Anche se i sondaggi hanno mostrato maggiore preoccupazione nelle donne per possibili contagi da COVID-19, sono stati gli uomini a modificare maggiormente i loro comportamenti di acquisto.
Una ricerca di Forbes a livello mondiale ha dimostrato che un terzo degli uomini ha cambiato, rispetto al 25% delle donne, il modo in cui acquista prodotti ed esperienze.
In particolare gli uomini fanno acquisti online – ed evitano le esperienze in negozio – più delle donne. Ciò riguarda tutte le modalità che evitano le interazioni in negozio come BOPIS (acquista online, ritiro in negozio), ritiro a bordo strada e servizi di abbonamento.
Un altro sondaggio condotto da IZI in collaborazione con Comin&Partners – e pubblicato su Il Sole 24 Ore – ha evidenziato la netta crescita del commercio online:
“Rispetto al periodo pre-Covid, gli acquisti online dei principali beni di consumo – abbigliamento e accessori, alimenti, casalinghi, elettronica ed elettrodomestici, libri – hanno registrato un incremento medio del 20%.”
Il COVID-19 ha spinto l'adozione del digitale
Mentre la società inizia lentamente il passaggio dalla gestione della crisi COVID-19 alla ripresa e alla riapertura delle economie, è chiaro che la quarantena ha avuto un profondo impatto sul modo in cui le persone vivono.
Il periodo dell’autoisolamento e lo shock economico cambierà il modo in cui le persone si comportano per anni a venire, lasciando cicatrici profonde.
I nuovi comportamenti riguardano tutti gli ambiti della vita, dalla sfera lavorativa a quella ricreativa (la ricerca di McKinsey sotto ne ha individuati 8).
Molti cambiamenti a lungo termine nella società si stanno formando proprio adesso ma è possibile già studiarne le tendenze , dando alle aziende l’opportunità per adattarsi e rispondere in modo più efficace alle nuove esigenze dei mercati.
Alcuni esempi:
- Disney Plus ha registrato in 5 mesi la stessa crescita di Netflix in 7 anni
- Gli utenti giornalieri di Zoom sono aumentati di 20 volte
- La domanda di prodotti biologici in USA è aumentata di 10 volte
(Fonte: McKinsey & Company)
Tra le attività più gettonate tra quelle praticate con gli strumenti digitali si posiziona proprio la fruizione di programmi e trasmissioni streaming:
Quali settori stanno aumentando i fatturati con l'ecommerce
Dal momento che alle persone è stato imposto il distanziamento sociale per rallentare la diffusione della pandemia, c’è stato un calo naturale negli acquisti fisici. Questo ha di conseguenza scatenato l’aumento del 20% negli acquisti online, poiché le persone hanno ricorso all’e-commerce per acquistare gli articoli che avrebbero altrimenti acquistato di persona.
Le vendite e-commerce non sono aumentare uniformemente su tutti i settori, bensì alcuni stanno registrando aumenti più significativi di altri.
Con palestre e centri benessere chiusi, gli acquisti online di attrezzature sportive per l’home fitness sono letteralmente esplosi.
Anche per i generi alimentari le vendite sono in aumento. Tuttavia, ci sono alcuni cambiamenti comportamentali nel modo in cui le persone acquistano cibo e bevande.
Nel tentativo di evitare la folla, molte persone acquistano online con ritiro al punto vendita o consegna a domicilio (BOPIS).
Shipbob, una piattaforma di logistica per negozi di e-commerce, ha raccolto dati da oltre 3.000 dei loro commercianti e sta monitorando i dati. Secondo il loro report, le vendite online di alimenti e bevande sono aumentate del 18,8%.
Quali settori sono in crisi
Mentre i prodotti e i servizi menzionati sopra stanno aumentando le vendite a causa della situazione attuale, altri settori non stanno facendo altrettanto bene. Oltre a quelli ovvi come intrattenimento, ristoranti e viaggi, un settore che si prevede subirà pesanti perdite è quello dei beni di lusso.
Vogue Business ha stimato una perdita potenziale fino a 10 miliardi di dollari nel 2020 a causa del COVID-19. Ciò è in parte dovuto al fatto che i beni di lusso dipendono fortemente dal potere d’acquisto del mercato asiatico, dove la pandemia ha colpito i consumatori già da gennaio 2020.
Parimenti, anche le aziende wholesale stanno registrando pesanti perdite, a causa della chiusura dei punti vendita al dettaglio. Le persone, comprensibilmente, non sono propense a comprare vestiti di persona. I grandi magazzini come Macy’s e JCPenney così come le grandi catene come Abercrombie & Fitch e Nike stanno chiudendo i negozi fisici e registrando perdite. Alcuni negozi come Patagonia stanno addirittura interrompendo anche le attività loro negozi online per proteggere tutti gli snodi produttivi della supply chain.
Le vendite di abbigliamento online nel 2020 sono state in calo, poiché le persone hanno meno occasioni di indossare vestiti nuovi. Shipbob ha realizzato un altro report che stima una contrazione del settore abbigliamento online del 20%.
Conclusioni
Ci stiamo tutti adattando velocemente ai cambiamenti nel modo di lavorare, di svagarsi, di acquistare.
Anche i tuoi clienti stanno facendo del loro meglio per adattarsi a tempi volatili e tu, come imprenditore, devi riuscire a interpretare le esigenze dei tuoi clienti in modo più efficace rispetto ai concorrenti.
A seconda del settore e del pubblico, la tua risposta alla situazione in continua evoluzione cambierà ancora. Conosci i tuoi clienti meglio di chiunque altro. Ci auguriamo che questo articolo ti abbia aiutato a capire meglio alcuni aspetti che magari ti sfuggivano, in modo che tu possa continuare a servirli nel miglior modo possibile.